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 VINCITORE

PREMIO AIPAI PHOTO CONTEST 2023

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MOTIVAZIONE

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La ricerca dell’equilibrio per un fotografo, così come per un architetto, è una delle virtù più ricercate per la progettazione dell’immagine. Evadendo dalla poetica ruinista contemporanea, Bertellotti utilizza con padronanza tecnica e inventiva la serialità tipica di molte architetture industriali in abbandono come pretesto per la creazione di un nuovo immaginario post-industriale che sembra trovare le proprie origini e giustificazioni da epoche arcaiche in un tempo diventato ormai circolare e infinito, non senza un lieve velo d’inquietudine tipico del passo in bilico sulla soglia del precipizio.

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Nicola Bertellotti

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Progetto | Soft Machine
L'architetto Peter Davey definì Soft Machine quelle costruzioni che, pur essendo basate sulla più avanzata high-tech, presentano delle caratteristiche soft, ossia qualità non solo materialmente meccaniche, ma culturalmente ed esteticamente espressive. Ho cercato di dare realizzare una rappresentazione visiva di questo concetto fotografando strutture in cui si è verificato un equilibrio tra invenzione e progettazione, tra serialità e unicità. Forse soltanto nei relitti di archeologia industriale sarà possibile ritrovare il fascino d'un “immaginario architettonico”, ossia di quella qualità mitopoietica che fu presente in tante grandi costruzioni dell'antichità.

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BIOGRAFIA

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Nicola Bertellotti viaggia per il mondo cercando di riscoprire la gloria passata di luoghi dimenticati. Ha esposto in varie gallerie d’arte contemporanea e musei; tra le principali mostre: Hic sunt dracones, Castel dell'Ovo, Napoli (2016); The Great Beauty, Pärnu Museum, Estonia (2019); Paradiso Perduto, Estella Gallery, New Orleans (2021). Nel 2022 vince la Targa d'oro al Premio Arte/Cairo Editore. Ha pubblicato due libri: Fenomenologia della fine (2014) e In Absentia (2022).

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