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Archivio Storico Enel – Tutela e valorizzazione del patrimonio industriale d’impresa

Aggiornamento: 14 lug 2023



Un’allarmante, ma non del tutto inattesa decisione rischia di minare la tradizionale operatività, se non la stessa sussistenza dell’Archivio Storico Enel, prezioso ente archivistico che custodisce, per renderla fruibile ad un’ampia platea di studiosi e di osservatori, tutta la documentazione dell’industria elettrica italiana dalle origini agli anni più recenti.

La novità, apparentemente di natura solo logistica, consisterebbe nel trasferimento fisico del predetto Archivio, passando da una sede centrale e di grande prestigio come il padiglione America Latina, che ricordiamo essere stato progettato nel 1940 (inizialmente padiglione che ospitava la mostra della Banca d’Italia) e poi ricostruito dopo i bombardamenti nel 1952 dagli Architetti M. Capobianco, A. Marsiglia e A. Sbriziolo, in un contesto fuori mano, in aperta campagna e difficilmente raggiungibile dagli studiosi a Pastorano e per di più in outsourcing affidandone la gestione alla società Italarchivi.

Alla prova dei fatti tale ipotesi, oltre che poco percorribile, risulterebbe contradittoria, considerate le conclusioni assunte nell’ambito del precedente ‘tavolo tecnico’ intercorso nel 2015 tra il Mibact, la Soprintendenza, la Regione Campania, il Comune di Napoli e l’Enel, tavolo che aveva previsto la realizzazione, all’interno della Mostra d’Oltremare, di un «Polo degli Archivi d’Impresa», frutto della condivisione e della cointeressenza del materiale dell’Archivio Storico Enel con altri non meno importanti archivi d’impresa.

Il patrimonio documentario presente nell’Archivio Enel è ben conosciuto dall’AIPAI (Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale) in quanto negli anni della costituzione dell’Archivio Storico a Napoli nel 2008, Enel fu con il proprio archivio iscritta alla nostra Associazione collaborando più volte con eventi sul territorio.

La documentazione rappresenta una rilevantissima fonte di studi storici ed economici, tenuto conto del fatto che le fasi dell’elettrificazione del Paese si interfacciano con quelle della storia dell’industria italiana e più in generale con il complessivo processo di sviluppo socio-economico del nostro Paese. Una parte consistente dell’Archivio raccoglie le carte della «Società Meridionale di Elettricità» e quelle riconducibili all’attività imprenditoriale di Giuseppe Cenzato, tutti documenti che consentono di ricostruire dettagliatamente la storia dell’elettrificazione del Mezzogiorno d’Italia. Facciamo riferimento a relazioni, a progetti operativi e al materiale fotografico delle diverse località sede degli impianti, nonché a documenti e relazioni sulla realtà economica e sociale del Sud Italia.

Occorre ricordare che già nel 2015, al momento del primo spostamento dell’Archivio dalla storica sede della ex Centrale Elettrica dell’Ente Autonomo Volturno di Via Ponte dei Granili, l’Enel aveva manifestato il proposito di dirottare il patrimonio archivistico in un’altra regione, proposito poi fortunatamente venuto meno grazie all’efficace intervento delle istituzioni culturali cittadine, di autorevoli personalità del mondo della cultura napoletana, degli stessi attivisti locali, tutti attori della ‘società civile’ che scongiurarono quella che si andava configurando come una ‘dismissione’ di un prezioso asset di incommensurabile valore appartenente non solo alla città di Napoli ma all’intero Paese. Si corse peraltro il rischio, allora, con quel paventato trasferimento, non solo di smantellare

l’Archivio cartaceo, ma anche i suoi preziosi reperti industriali, dirottandoli in una sede inaccessibile e privandone l’accesso da parte degli studiosi, degli esperti, delle comunità scolastiche e universitarie, delle amministrazioni pubbliche e di ogni altro soggetto interessato.

Sicché, il 24 aprile del 2016 il progetto per realizzare il «Polo degli Archivi d’Impresa» fu inserito nell’alveo del cosiddetto «Patto per la Campania», sottoscritto dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e dal Presidente del Consiglio dei Ministri pro tempore, Matteo Renzi, e furono stanziati nell’occasione 6 milioni di euro per gli archivi d’impresa con il fine di creare poli di archivi e musei di impresa nei principali centri regionali, a cominciare proprio da Napoli e dalla Mostra d’Oltremare. In tale ambito, l’Archivio Enel avrebbe ricoperto, in termini esperienziali, un ruolo trainante, se non di capofila, ai fini del coinvolgimento operativo e della valorizzazione di altri archivi d’impresa dell’istituendo «Polo».

Nel 2018 Enel avviò poi materialmente il trasferimento della documentazione da Via Ponte dei Granili presso la Mostra d’Oltremare. Il piano operativo prevedeva, in una prima fase, di destinare all’Archivio Enel, provvisoriamente, il ‘Padiglione America Latina’ e successivamente il ‘Padiglione Libia’ che doveva essere allestito secondo i parametri previsti per una corretta conservazione del patrimonio archivistico e per la sua valorizzazione tale da consentire un’idonea fruibilità dei documenti da parte degli studiosi. Il progetto originario secondo le informazioni in nostro possesso risulta essere stato poi accantonato giacché la sede indicata come provvisoria (ovvero il ‘Padiglione America Latina’) sarebbe divenuta definitiva.

Come AIPAI, che ha la finalità principale di salvaguardare la più ampia valorizzazione del patrimonio industriale. non possiamo nascondere forti elementi di preoccupazione per il permanere di una condizione ancora precaria e in prospettiva incerta dell’Archivio Storico Enel, anche alla luce del fatto che il contratto di locazione stipulato dall’Enel con l’ente Mostra è di imminente scadenza.

Abbiamo appreso, inoltre, che Enel è ferma nel suo intento di trasferire l’Archivio Storico a Pastorano, in un capannone in aperta compagna, nonostante siano tuttora in corso importanti interlocuzioni Istituzionali.


Alla luce di quanto fin qui rappresentato, si chiede alle Istituzioni:


• che si adoperino affinché sia confermata la sede dell’Archivio Storico Enel all’interno della Mostra d’Oltremare, sempre nel ‘Padiglione America Latina’ onde evitare un ulteriore trasferimento che richiederebbe l’esborso di ingenti risorse economiche e che sottoporrebbe la documentazione archivistica a possibili perdite e deterioramenti se non effettuata secondo determinati criteri e protocolli di sicurezza;


• che venga in ogni caso garantita la continuità nell’apertura dell’Archivio nella città di Napoli e non lontano dai collegamenti e dalla possibilità di visitarlo;


• che si operi un “cambio di passo” per una piena, rinnovata valorizzazione dell’Archivio Enel, diffondendone le peculiarità del suo patrimonio documentario non solo a beneficio degli studiosi ma anche di un più ampio pubblico di osservatori. Il tutto sarebbe possibile attraverso l’istituzione di network e la realizzazione di eventi mirati alla diffusione del patrimonio storico, asset virtuoso fino a poco tempo fa dell’Archivio Enel;


Si chiede ad Enel:


• di consentire ad AIPAI una visita del Padiglione America Latina della Mostra D’Oltremare, per verificarne le caratteristiche anche sul piano tecnico/conservativo, dal momento che l’Associazione può fornire un supporto collaborativo di competenze e conoscenze tecniche nel campo della tutela del patrimonio industriale e delle sedi archivistiche e museali ad esso dedicate.


Uniformandoci alla richiesta delle altre Istituzioni coinvolte, vista l’urgenza del tema trattato e al fine di salvaguardare e valorizzare un Archivio di fondamentale importanza per Napoli e per la memoria storica del Paese, il più importante Archivio di Storia d’Impresa del Mezzogiorno, onde evitare il rischio di esporlo ad un’eventuale chiusura o dissoluzione inarrestabile, l’AIPAI chiede alle Istituzioni ad oggi coinvolte di attivare in tempi brevi un tavolo tecnico che affronti concretamente il problema e che veda una rappresentanza dell’ENEL, delle istituzioni nazionali (Ministero della Cultura), locali (Comune, Regione, Città Metropolitana, Ente Mostra e Municipalità), dell’AIPAI, dell’Università e della ricerca, dell’associazionismo civico e culturale.


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